via Trento 18
43122 Parma Italy
Telefono
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Committente: SAT - Società Alpinisti Tridentini
Anno: 2024
Location: Madonna di Campiglio - TN - Italy
Status: Concorso di progettazione
Credits:
progetto Architettonico: Lorenzo Faroldi, Emanuele Ortolan
Strutture: Edoardo Poleti (H+ Architettura S.r.l.) Impianti: Marco Sampietri (Costel Progettazioni)
Immagini: Giulia Bartoli
Un progetto sostenibile nel rispetto della natura
L'ampliamento del Rifugio Graffer rappresenta una sfida importante, in quanto si tratta di un intervento in un ambiente naturale particolarmente fragile. Il progetto è stato concepito nel rispetto dei principi della bioarchitettura, con l'obiettivo di minimizzare l'impatto ambientale. Per la realizzazione dell'ampliamento saranno utilizzati materiali ecocompatibili e a basso impatto ambientale, facilmente trasportabili e assemblabili. L'utilizzo di materiali naturali contribuirà a mantenere l'armonia con il contesto paesaggistico circostante e a ridurre l'impronta ecologica dell'edificio.
Efficienza energetica e impiantistica
L'ampliamento del rifugio sarà realizzato secondo i più elevati standard di efficienza energetica.L'edificio sarà dotato di un impianto di isolamento termico ad alta efficienza, di pannelli solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di un sistema di recupero delle acque piovane. L'utilizzo di energie rinnovabili e la gestione attenta delle risorse consentiranno di ridurre al minimo il consumo energetico e l'impatto ambientale del rifugio.
Integrazione paesaggistica
L'ampliamento del rifugio sarà realizzato in modo da integrarsi armoniosamente nel contesto paesaggistico circostante. L'edificio avrà una forma e una volumetria compatibili con le caratteristiche architettoniche dei rifugi montani tradizionali. Saranno utilizzati colori e materiali che si mimetizzano con l'ambiente naturale circostante.
Per il piano terra il progetto immagina un basamento in cemento armato a vista, mentre per il piano rialzato è stata immaginata una struttura in acciaio rivestita internamente di legno ed esternamente da una pelle in scandole di alluminio zincato dai toni antracite.
Articolazione spaziale
Il progetto è stato concepito sulla base dei vincoli imposti dai confini e dall’assetto dell’edificio esistente. Anche la strada di accesso che arriva da monte a lambire il lato principale dell’edificio, non è stata modificata, questo per non dover eseguire nessun lavoro di sbancamento sul piccolo rilievo ivi presente.
Abbiamo ritenuto così necessario impostare l’articolazione plani volumetrica e compositiva dell’ampliamento partendo dal volume del vano scala. La posizione scelta, sul lato Est, risulta essere baricentrica tra esistente e nuovo e permette di collegare agevolmente tutti piani delle camere in quanto sfrutta la posizione della scala di emergenza precedente e non va praticamente a modificare l’assetto delle camere.
Si è ritenuta interessante, oltre che utile, la rotazione del vano di 15° rispetto al fronte dell’edificio. In questo modo le finestre dei piani primo e secondo possono comunque rimanere aperte.
Il vano scala diventa quindi un elemento fortemente caratterizzante che funziona come cerniera, o asse compositivo, attorno al quale si attestano i volumi del nuovo edificio.
Il nuovo ingresso viene così posizionato sul fronte principale a Sud, ed è sottolineato dalla presenza di un porticato rettilineo che risulta essere oltre che elemento funzionale, un aggancio visivo tra vecchio e nuovo. Qui si trova inoltre l’accesso ai bagni per sciatori, ricavati nel vecchio volume, e il punto vendita esterno.
Al piano terra dell’ampliamento si trovano inoltre i vani a servizio del ristorante, come le celle frigo, e dei dipendenti come la sala mensa ed i servizi igienici a loro riservati
Si è dato particolare peso alla funzionalità di questo livello, infatti l’ accesso ai locali di servizio avviene dal lato posteriore e risulta essere particolarmente agevole per l’accesso di mezzi di servizio e movimentazione di transpallet e merci.
Il montacarichi è infatti qui posizionato e collega il piano terra all ’interrato, coi magazzini, e la cucina al piano rialzato.
Entrando dal fronte Sud al piano terra, sono posizionati, nel vecchio edificio, i bagni a servizio della sala ristorante.
Il piano rialzato è composto da un volume a doppia altezza, con tetto a falde, ruotato come il vano scale, in cui si trova la sala ristorante e da un volume parallelepipedo che si innesta in esso, in cui trova spazio la cucina.
La nuova sala ristorante è così agevolmente collegata a quella esistente e può supportare più di 60 nuovi posti a sedere. In essa vengono esaltate le bellissime vedute sul paesaggio circostante attraverso l’uso di grandi finestre e vetrate. Anche la doppia altezza e contribuisce a nobilitare questo ambiente fondamentale. Vengono qui usati materiali semplici e strutture a capriate lignee.
Tutto l’ambiente emana il calore tipico del rifugio di montagna.
La cucina, a vista sulla sala ristorante, risulta essere di circa 100 mq, come da richiesta di bando ed è suddivisa principalmente in tre zone: preparazione, lavaggio e office.
Il tutto è stato progettato per rendere particolarmente funzionale questa area, dando importanza e fluidità ai percorsi. In essa infatti troviamo sia il montacarichi in posizione baricentrica, che una scala di servizio collegata col piano terra e i magazzini.
L’office, spazio filtro fra cucina e sala, è stato posizionato in corrispondenza della nuova area di distribuzione pasti self service, che amplia notevolmente quella esistente e risulta anch’essa centrale alle due sale da pranzo.
L’intervento ha interessato anche il piano terreno del vecchio edificio, che è stato riorganizzato come da richieste di bando.
Sono stati qui creati nuovi spazi ad uso magazzino ed è stato ripensato l’accesso al bivacco invernale sul lato Ovest. L’ingresso risulta così preceduto da un porticato che viene qui ricavato al posto dei preesistenti servizi igienici esterni. Il bivacco è costituito da una singola stanza con quattro posti letto e alcuni arredi di servizio.